Il servizio fotografico per matrimonio ricopre un’importanza fondamentale per la vita di coppia e familiare. Rappresenta infatti l’artefatto attraverso cui è possibile ricordare – ora con nitidezza, ora con nostalgia – il giorno più bello della propria vita.
Da qui, la necessità di scegliere con cura il fotografo, avendo ben chiare in mente le varie tipologie di servizio. Punti di riferimento soprattutto il reportage e lo shooting, che attualmente rappresentano le due soluzioni più frequentemente adottate. Restituiscono atmosfere diverse e impattano profondamente sulle dinamiche del ricordo.
Dunque, è bene fornire una panoramica dalle differenze che caratterizzano. Lo faremo in questa breve ma esaustiva guida, corredata anche di qualche consiglio per scegliere in maniera efficace il fotografo.
Reportage vs shooting, le differenze
Cos’è il reportage? Che cos’è lo Shooting? il significato, in un certo senso, è racchiuso nei due termini.
Lo shooting è il servizio fotografico classico, quelli in cui la coppia (ma anche gli invitati ovviamente) si mettono letteralmente in posa e danno vita a uno scatto interamente pensato dal fotografo.
Discorso radicalmente diverso per il reportage. Per realizzare questo genere di servizio, il fotografo non interviene sulla scena, non la influenza: piuttosto cerca di cogliere i momenti più importanti, di ritrarre i protagonisti mentre eseguono alcune attività. In virtù della scelta delle inquadrature, della profondità di campo e delle dinamiche della luce, il fotografo può comunque fornire una chiave interpretativa personale e creativa delle varie scene.
Ovviamente, tanto lo shooting quanti reportage presentano pregi e difetti. Grazie allo shooting, il fotografo trae il meglio dai soggetti, almeno dal punto di vista estetico. Di contro, gli scatti appaiono giocoforza poco naturali o spontanei.
Il reportage invece esprime una spontaneità, certo mediata dall’obiettivo del fotografo ma che comunque rende onore alla soggettività delle scene. Ecco che gli scatti, se posti uno dopo l’altro, danno vita a una sorta di narrazione, in grado di stimolare non solo un ricordo ma di suscitare emozioni intense.
Un altro vantaggio del reportage riguarda il livello di coinvolgimento dei protagonisti. infatti,un conto è posare secondo le direttive del fotografo, ben altro paio di maniche è fungere da soggetto fotografico mentre si vive la giornata con naturalezza.
Come scegliere il fotografo per il matrimonio
Il primo criterio da adottare quando si cerca un fotografo nel matrimonio è, per l’appunto, avere ben in mente la tipologia di servizio fotografico desiderata per il proprio matrimonio. Sia chiaro, il professionista deve sapersi destreggiare tra le due soluzioni. Tuttavia, è inevitabile che si sia specializzato o nell’una o nell’altra.
Fanno eccezione alcuni professionisti particolarmente abili, come il fotografo Due42Fotografie, che è in grado di trarre il meglio tanto dalla forma shooting quanto dalla forma reportage.
Un criterio molto efficace è anche quello più semplice: visualizzare e analizzare il portfolio del professionista. D’altronde, l’attività del fotografo si può poggia interamente sulle immagini, dunque quasi tutti i professionisti pubblicano esempi tangibili delle loro opere in studio piuttosto che su internet.
Un altro criterio è, molto banalmente, la reputazione. Essa si può declinare nel passaparola, che rappresenta ancora oggi il miglior strumento per valutare le competenze di un professionista. D’altronde, non c’è niente di meglio dell’opinione degli ex clienti per farsi un’idea di competenze, abilità, approcci nella gestione del cliente.
Ed è proprio la gestione del cliente uno dei criteri da prendere in considerazione. Lo è per tutti i servizi, ma in particolar modo per quelli matrimoniali. Organizzare un matrimonio è veramente difficile, a volte stressante. Incastonare le date è spesso un’impresa. Dunque, ogni qualvolta un fotografo manifesta disponibilità per quanto concerne i tempi, va preso in considerazione..